Tutto sulla sosta obbligatoria per pullman: ecco perché è importante per autisti e passeggeri
Tra i vari mezzi di trasporto, il pullman rientra tra quelli più scelti e apprezzati, non solo per tratte brevi, come nel caso di pendolari e studenti, ma anche per viaggi più lunghi.
Tra i motivi di questo successo ci sono senza dubbio la comodità e la qualità del servizio, garantite da autisti esperti e mezzi dotati di ogni comfort e misura di sicurezza. Ma per quanto possano essere comodi gli autobus, soprattutto nei viaggi più lunghi, gli utenti hanno bisogno di sgranchirsi le gambe, e le fermate presso, per esempio, gli autogrill servono proprio a questo. Dietro queste pause, però, oltre al far riposare i passeggeri e dare loro l’opportunità di usufruire di servizi igienici o del bar, ci sono delle rigide normative che rendono la sosta obbligatoria per i pullman.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, in quali casi è prevista e cosa dice a riguardo la normativa vigente.
Sosta obbligatoria per i pullman: normativa e aspetti generali
La sosta obbligatoria per i pullman è disciplinata a livello europeo dalla Regolamentazione (CE) n. 1073/2009, che stabilisce le regole per l’accesso al mercato dei trasporti di passeggeri su strada, e dal Regolamento (CE) n. 561/2006 che riguarda ore di guida e tempi di riposo per i conducenti.
La sosta obbligatoria dei pullman è prevista per legge in quanto le compagnie di trasporto, sia pubbliche che private, sono tenute a tutelare il benessere sia dei propri autisti che dei propri passeggeri, garantendo loro condizioni di lavoro/viaggio salubri, confortevoli e sicure.
Nel caso di trasporti di lunga distanza, come quelli effettuati da pullman che viaggiano su autostrade o percorsi interurbani, la sosta obbligatoria è fondamentale, dunque, sia per far riposare l’autista o per consentire il cambio di conducente, sia per consentire ai passeggeri di fare una pausa, usare i servizi igienici, acquistare cibo e bevande o rinfrescarsi durante il viaggio.
Ci sono poi soste obbligatorie di altra natura, come quelle relative ai controlli delle forze dell’ordine e quelle legate a situazioni di emergenza o di necessità particolari (come guasti meccanici, problemi di salute o condizioni meteo avverse). In questi casi, ovvero se il pullman deve fermarsi per un periodo prolungato o a causa di circostanze eccezionali, i passeggeri hanno il diritto di essere informati su cosa sta accadendo e ricevere assistenza, essendo il conducente e l’azienda di trasporto responsabili della sicurezza dei passeggeri.
Per quanto riguarda il posto, le soste obbligatorie devono avvenire in aree autorizzate, che possono essere:
- Aree di sosta lungo le autostrade.
- Stazioni di servizio.
- Aree di parcheggio per autobus.
Il mancato rispetto delle norme sulle soste obbligatorie può comportare sanzioni amministrative come multe o addirittura il ritiro temporaneo della patente o il fermo del veicolo.
Sosta obbligatoria per i conducenti di pullman: ecco cosa dice la legge
Come accennato in precedenza, la sosta obbligatoria per pullman è regolata dalla legge europea sui tempi di guida e riposo dei conducenti, nell’ambito del trasporto delle persone, per tratte che superano i 50 km.
Nello specifico, la legge, rispetto alle tempistiche di guida giornaliera degli autisti dei pullman, prevede:
- Impiego giornaliero: massimo 15 ore.
- Guida giornaliera consentita: massimo 9 ore, estendibili a 10 non più di due volte a settimana.
- Ore consecutive di guida: massimo 4 ore e 30 minuti.
- Pause: ogni 4 ore e 30 minuti di guida ininterrotta, l’autista deve prendere una pausa di 45 minuti (oppure una pausa di 15 minuti più una di 30 minuti distribuite in 4 ore e mezza di guida).
Proprio per questo motivo, per i viaggi di molte ore (superiori alle 4 ore e 30), è prevista la presenza di due autisti: grazie alla multipresenza, infatti, il conducente che ha guidato per 4 ore e mezza (e che è obbligato per legge a fermarsi per 45 minuti) può lasciare il posto al secondo autista e riposare.
A chi rivolgersi per viaggi sicuri e confortevoli?
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