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Chi trasporta gli scolari a scuola col noleggio scuolabus senza conducente?

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Chi trasporta gli scolari a scuola? Ecco chi è responsabile del servizio scuolabus

Ogni anno, da settembre a giugno, milioni di bambini e ragazzi si spostano quotidianamente per raggiungere le loro scuole e seguire le lezioni. Tuttavia, non tutte le famiglie hanno la possibilità di accompagnarli personalmente: gli impegni lavorativi, la distanza dagli istituti scolastici o l’assenza di un mezzo proprio rappresentano ostacoli concreti per molti genitori.

In questi casi, chi trasporta gli scolari a scuola? Per garantire il diritto allo studio e l’accesso equo all’istruzione interviene lo Stato, affidando agli enti locali l’organizzazione del servizio di trasporto scolastico.

Ma come funziona nel concreto questo servizio? Nei prossimi paragrafi esploreremo tutti gli aspetti principali legati al trasporto scolastico: dalle competenze degli enti pubblici alla scelta degli scuolabus, fino alla selezione del personale addetto.

A chi spetta garantire il trasporto scolastico nel nostro paese?

Lo scopo del servizio di trasporto scolastico in Italia (come ogni altra parte del mondo) è quello di accompagnare gli studenti da casa a scuola e viceversa, per garantire il diritto allo studio e l’uguaglianza sostanziale di tutti gli studenti.

Inoltre, nel nostro Paese lo studio non è solo un diritto, ma anche un dovere, e si traduce nell’obbligo di andare a scuola fino ai 16 anni, motivo per cui tutti coloro che rientrano nella fascia d’età 6-16 anni devono essere messi nelle condizioni di adempiere a questo dovere.

Garantire il servizio di trasporto scolastico è compito dello Stato e lo fa attraverso i suoi enti territoriali: i Comuni e le Province: in base all’articolo 139 del Decreto Legislativo 112/1998, spetta ai Comuni garantire il trasporto per tutti i gradi inferiori di istruzione (scuola materna, scuola primaria e secondaria di primo grado), mentre spetta alle Province il compito di provvedere al trasporto scolastico relativo alle scuole superiori.

Agli stessi enti spetta anche la scelta dei mezzi da dedicare al trasporto scolastico, i quali devono essere sicuri, puliti, comodi e idonei al tipo di utenza. Non tutti gli enti però possono permettersi di acquistare uno o più scuolabus e, anche quando è possibile richiedere contributi statali, l’iter burocratico è lungo e complesso. In questi casi la scelta migliore è noleggiare gli scuolabus necessari per garantire il servizio a tutti gli utenti della propria area di pertinenza e per l’intero anno scolastico.

Chi trasporta gli scolari a scuola: dai mezzi al personale a bordo ecco quello che c’è da sapere

Oltre a chi trasporta gli scolari a scuola è altrettanto importante il come vengono trasportati. I mezzi destinati al trasporto scolastico, per norma, devono essere adatti, dal punto di vista costruttivo ed ergonomico, alle esigenze dei passeggeri (bambini e ragazzi) e possono avere varie dimensioni: dai minibus con un numero di posti tra gli 8 e i 16, agli autobus con un numero di posti superiore a 16 fino ad oltre 60 per alcuni mezzi.

Il Codice della Strada afferma chiaramente che possono essere usati come scuolabus tutti quei veicoli che, prescindendo dal numero dei posti, sono destinati al trasporto di studenti e hanno allestimenti particolari in relazione all’uso cui sono destinati.

Una volta scelti i mezzi da noleggiare, spetta poi a Comuni e Province trovare chi trasporta gli scolari a scuola, assumendo gli autisti di scuolabus tramite concorsi pubblici e bandi comunali, ai quali è possibile accedere solo se si è in possesso della patente D (D1 per i veicoli con posti tra 9 e 16) e della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente).

Rispetto alla presenza di un accompagnatore sugli scuolabus (oltre al conducente) la legge attualmente in vigore non ne prevede l’obbligatorietà. Tuttavia, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 23464 del 19 novembre 2010 ha affermato che, per quanto riguarda gli alunni più piccoli, anche in mancanza di un obbligo normativo il Comune è comunque tenuto a “garantire la presenza di un accompagnatore, oltre all’autista, nella gestione del servizio di trasporto scolastico” proprio in considerazione dell’età dei passeggeri. Mentre, per quando riguarda gli studenti con disabilità, nel 2008 il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito l’obbligo del trasporto con assistenza anche per le scuole superiori (a carico delle Province).

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